mercoledì 2 ottobre 2013

Foz do Iguaçu un sogno tangibile

Scegliere la meta perfetta per un viaggio indimenticabile può rivelarsi un compito arduo e dispersivo se si ha una certa propensione alla titubanza.  Niente tempo sprecato per chi vuole partire immediatamente.  Un consiglio veloce, come un’illuminazione. Perché restare seduto  nella sala d’attesa di un’ agenzia viaggi,  perso  tra  i quattro punti cardinali, senza  un orientamento,  tra pagine e pagine di cataloghi ed offerte vacanze low cost  accattivanti, quando la scelta può essere chiara e tangibile e rivelarsi un sogno concreto.   Si chiama Foz do Iguaçu  ed è il punto d’incontro tra tre nazioni nel cuore del Sud America, un posto  unico sulla Terra.
Le cascate di Foz do Iguaçu, nella regione del Paranà, crocevia tra Brasile, Argenina e Paraguay sono la new entry tra le sette meraviglie del Mondo.
Si rischia davvero di restare incantati davanti alla magnificenza e alla trasbordante prepotenza dell’impeto delle acque in picchiata, ti ritroverai immobile  ed avvolto in un’estasi panica di fronte alla Garganta del Diablo, il grande salto. Resterai di stucco davanti alla bellezza sconfinata che si apre agli occhi con ben 275 Cataratas, questo idilliaco luogo che un tempo  fu scelto  come sito prospero per le missioni gesuite ti offre oggi la possibilità di ammirare gli antichi resti delle riduzioni degli indios.
Il tutto è perfettamente gestito a misura di turista. A Foz do Iguaçu  potrai trovare accoglienti B & B e strutture alberghiere con un buon rapporto qualità prezzo  in grado di fornirti tutti i dettagli su possibili pacchetti vantaggiosi  per il tuo  memorabile  tour. C’è perfino un hotel immerso nel verde dove potrai dormire cullato dal rumore delle acque.  Da non perdere assolutamente  il magnifico parco degli uccelli che ospita volatili esotici mai visti, per te la possibilità di sfiorare il piumaggio variopinto di pappagalli  e casuari, ed arrivare ad un solo centimetro dai coloratissimi e simpatici tucani. Non solo! Hai coraggio da vendere? C’è il Safari en la Selva, provare per credere, 20 km immerso nella natura e se avrai fortuna potrai raccontare di aver avuto l’occasione unica di scorgere il re e della foresta, il giaguaro.
Ma la tua giornata non finisce qui, la notte offre tutto il folklore ed il calore umano dell’America del Sud. Locali caratteristici offrono ogni sera spettacoli di samba brasiliano e tango argentino con cena tipica degna della più gustosa Churrascaria.
E allora cosa aspetti? Zaino in spalla… si parte… Foz do Iguaçu  , la meta perfetta…

AnaMia...se ami qualcuno dagli peso!

Il Ministero per le Pari Opportunità in campagna nazionale cross-media, ha realizzato nel luglio del 2009 uno spot contro anoressia e bulimia nervosa, ancora in condivisione su Youtube, dove il leitmotiv portante e di forte impatto emotivo recita: “Se ami qualcuno dagli peso”.


A volte si percepisce come un grande vuoto da colmare, una voragine nello stomaco ed è come se l’orientamento si snodasse dal ventre, squarciato, per affacciarsi alla vita da un punto di vista viscerale e realizzare che quella sensazione di vertigine e smarrimento è solo una mancanza di comprensione. Questa è la fragilità di una vita perfetta cui all’apparenza non manca nulla ma che nel silenzio della solitudine prova a sussurrare: «Dammi peso, dammi anestetiche attenzioni, dammi amore!»
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono riscontrabili in percentuali allarmanti nei giovani e non solo e vengono troppo spesso superficialmente bollati come capricci e bizzarre manifestazioni egocentriche. Bisognerebbe avere la consapevolezza che minimizzare può essere pericoloso ed incosciente, l’attitudine alla banalizzazione sfiora l’immoralità più bieca e fa perdere di vista un problema vero e serio che deve essere riconosciuto in tempo e trattato come una vera e propria patologia.
Nei DCA (obesità, anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata e picacismo) il cibo si configura come il canale preferenziale attraverso il quale si realizza ogni tentativo di comunicazione tra l’individuo e la sua sfera affettiva.
Il pensiero del nutrimento comincia a dominare tutta l’esistenza e ad essere un’ossessione costante, si finisce per perdere il ricordo, se mai lo si è avuto, di come si viveva senza il sintomo. Ad ogni risveglio la mente si sintonizza su una sola ossessione, “to eat or not to eat, that is the question”. Mangio tutto o non mangio niente?
Il timore di potersi riscoprire fragili e vulnerabili è per il soggetto affetto da “AnaMia” una minaccia da eludere e nel rapporto con il cibo tutto sembra misteriosamente semplificarsi e concentrarsi, dare la soluzione. È facile e perdutamente distruttivo purtroppo.
Anche ora, in un ipotetico angolo di questo mondo, in una qualunque via di un’immensa metropoli o in un piccolo appartamento di città, forse proprio a Rieti, in questo preciso istante, in cui tu lettore stai leggendo, un ragazzo o una ragazza, un uomo o una donna o più semplicemente un probabile “Io” confuso si ritrova disperso nel proprio nulla con il solo inconsapevole desiderio di annientarsi in un nichilismo struggente.
Sta ingurgitando “junk food” senza sosta o sta saltando un pasto in un compulsivo rituale di mortificazione del sé solo per sentirsi leggero/a, o peggio ancora, dopo aver perso il controllo in un’abbuffata luculliana, cerca disperatamente di procurarsi forti conati. L’angoscia è tutta concentrata nella gola, dove le vivande entrano o escono. Quel soggetto confuso ha fatto la scelta sbagliata di dominare e gestire ciò che è naturale, attraverso comportamenti eccessivi che profanano e puniscono il corpo come unico mezzo per sentirsi forte.
Ok allora sì, ora siamo a Rieti, ti porto con me lettore, trasferiamoci dalla carta alla città, proprio qui nella nostra piccola provincia, e ti dico che siamo in molti a convivere da tempo con questi problemi. C’è perfino un progetto di servizio civile approvato dal nome “Under Pressure” impegnato nello sviluppo di un percorso di prevenzione e sensibilizzazione per dare una risposta omogenea e specifica a questo disagio. È importante. Informare, seguire, ascoltare, aiutare.
È come nel monologo iniziale di “Match Point”, la pallina può colpire il nastro e fermarsi, a questo punto può cadere un attimo prima della rete o andare oltre e cadere al di là di questa, sono solo due opzioni ed hanno conseguenze antitetiche. La fortuna è riuscire a capire prima di precipitare in quale direzione si stia andando.
“AnaMia” è una parola con un suono dolcissimo ma mellifluo. Il senso è agghiacciante. Ana (anoressia) e Mia (Bulimia) sono lo stesso demone, il difficile è riconoscerlo, dargli peso appunto e sconfiggerlo, far si che quella pallina vada oltre per vincere la partita.
Basterebbe un abbraccio. Un abbraccio in certi momenti sarebbe come tutto il mare del mondo.
di Francesca Supplizi

Come realizzare un originale albero da arredamento

Stanchi delle solite piante d'arredo che richiedono fin troppe attenzioni? Smemorati o improvvisati giardinieri della casa che dimenticano quotidianamente la luce necessaria o semplicemente di annaffiare? Ecco la soluzione. Facile, veloce e soprattutto fai da te! Basta veramente poco per dare un tocco di originalità alla tua stanza preferita. Niente fagioli magici, solo un pizzico di fantasia, un po' di pazienza e la ricetta è pronta. Il risultato può variare poi a seconda del nostro gusto ma quel che conta è osare. Et voilà! Ecco un albero speciale tutto per te.

Occorrono:
Una radice secca o un ramo spezzatoun coltello
spray acrilico lucidovaso
terra,creta o malta di cementofrutta essiccata

1Ti sarà sicuramente capitato di passeggiare tra i sentieri del bosco durante una scampagnata tra cari amici, o pensieroso stante sul bagnasciuga dopo una giornata di mare mosso. In entrambi i casi, almeno una volta, ti sarà capitato di scorgere nel paesaggio qualcosa che non sembra avere importanza, un ramo spezzato forse o unaradice secca, una pianta ormai devastata. Bene, è proprio quello che ti serve. Raccoglila! Questa sarà la tua pianta d'arredo. Come?
Per prima cosa bisogna trovare la radice. Una volta presa, tenendo conto ovviamente della grandezza, basterà portarla a casa. Consiglio di non eccedere con le misure, una piccola ben rifinita fa sempre un bell'effetto. Sarà sufficiente usare una pezza bagnata per pulirla. Puoi decidere di modificarne la forma con un coltello, "sbucciare"la corteccia, tagliare i rami in eccesso. Se desideri un effetto shocking, fuori dai canoni, surreale puoi ricorrere a smalti spray acrilici colorati e perché no?! Potresti perfino ricorrere al découpage. Per ottenere un effetto più plastico e definito occorre semplicemente uno spray neutro per il legno.

2Avere un vaso a disposizione che sia in grado di contenere la radice e che sia in armonia con la sua forma è fondamentale. La radice non ha bisogno di acqua, ma è importante dare una veste minimale o stravagante alla nostra piccola opera. Fare appello al proprio stile, coerente o decontestualizzato, ciò che conta è l'oggetto. In questo caso ho scelto un semplicissimo contenitore di latta dove inserirò la mia radice.
3Come realizzare un originale albero da arredamentoOra è necessario stabilizzare il "tronco" all'interno del vaso.  Il materiale è indifferente, l'importante è fissare il tutto. 
Potresti scegliere la terra per dare un aspetto più naturale e che dire della creta o della cartapesta? Per la mia radice ho utilizzato la malta di cemento, è inusuale e forse più difficile da reperire ma il risultato è stato eccellente.. 
4Come realizzare un originale albero da arredamentoQuando la tua base si sarà asciugata e sarà pronta puoi decidere di decorarla dipingendola con delle tempere oppure appoggiandovi semplicemente della frutta essiccata o dei sassolini variopinti. In questo caso ho scelto dei limoni. Qualcosa che può ricordarti la Natura è fondamentale affinché l'esperimento possa riuscire. Tutto ciò che di artificiale hai costruito diventa improvvisamente naturale ed è lì nella tua stanza.Un albero d'arredo perfetto.
di  Francesca Supplizi

martedì 1 ottobre 2013

Come abbinare i collant

Come abbinare i collant



Ottobre è il mese perfetto per dare una ventata di colore al nostro guardaroba. Ancora qualche giorno di caldo e sole, gli ultimi sprazzi di un'estate da record ma il cambio di stagione è alle porte e richiede sempre una buona dose di pazienza e voglia di cambiare!Non è facile dire addio ai capi estivi ma abbiamo bisogno di imminenti novità ed allora perché non dare il giusto spazio all'indumento principe della stagione autunnale. Il collant. Ideato da Allan Gant negli Usa nel 1959, il collant è diventato la formula perfetta per definire ed arricchire lo stile di ogni donna. Oggi accanto alle comuni calze sono state create molte varianti per rispondere alle molteplici esigenze dell'universo femminile. Nei lingerie shops si può trovare di tutto, si va dalle autoreggenti alle parigine, dai semplici ed intramontabili gambaletti ai leggings ultra-comfort che hanno rivoluzionato la moda italiana negli ultimi tre anni. Non costano molto, si trovano ovunque e silenziosamente ci accompagnano ogni giorno. Sono indispensabili e danno un tocco di classe al nostro stile. Quel che conta è saperli abbinare.

 Come Fare

1Il mio vuole essere un semplice consiglio su come scegliere il collant adatto per ogni occasione. Sono un'appassionata e da un po' di anni ho cominciato a collezionare questo capo così particolare da rappresentare in parte la sfera più intima di noi donne e dall'altra un buon biglietto da visita. Un indumento che sta nel mezzo, poliedrico ma che inconsciamente tende a rivelare molto di noi, dalle emozioni alle nostre aspettative.
2Serata Romantica.
Eccoci sedute ad un tavolo elegante, in un ristorante prestigioso nel centro della città. E' sera! Gambe accavallate, lume di candela ed il nostro ipotetico lui felicemente sognante ed innamorato con una rosa rossa tra le dita. Occhio! Potrebbe essere il primo, il secondo o l'ennesimo appuntamento ma questo non importa, dobbiamo essere sempre impeccabili. Prima di uscire abbiamo scelto il nostro collant con cura. Per una notte magica consiglio sempre calze sui toni del nero ricamate e leggermente velate da abbinare ad un tubino nero semplice o ad un vestitino color tortora. Il nostro abito dovrà essere sobrio, quel che deve essere messo in risalto è il disegno che riveste le gambe impreziosendo la nostra posa.

3Sabato pomeriggio con le amiche.
In un'occasione come questa quel che conta è sentirsi a proprio agio.  Considero il leggings e il pantacollant perfetti compagni del weekend perché consentono di sentirsi libere e sexy allo stesso tempo. 
Ma attenzione! Queste due tipologie di calze devono essere accompagnate da maxi maglia o da cache-coeur con lunghezza almeno a metà coscia.  Non c'è cosa più brutta di un leggings usato a mo' di pantalone.  I leggings sono pur sempre dei collant e come tali devono essere indossati.E' sabato pomeriggio e siamo al parco per una passeggiata con le amiche o per un aperitivo di fine settimana, pantacollant sulle gambe, possiamo sbizzarrirci con tutti i colori a nostra disposizione.  Ormai si trovano su ogni tonalità.  Per questa stagione sono consigliabili il french roast,rose smoke, honey gold e olympian blue.. 
4Notte folle in discoteca.
Musica a tutto volume, un buon mojito e bmp nel cuore e....? Collant massimo 20 denari stile minimal, super leggeri da abbinare ad un paio di parigine con bordo in stile burlesque o semplice ricamo. Un must del vedo e non vedo! E se vogliamo osare di più perché non provare collant con effetto trompe-l'œil?E per le più audaci ci sono sempre strass e paillettes.

http://www.beauty.it/come-abbinare-i-collant-152231.html